Erano anni che aspettavo questo momento. Una mostra dedicata ai pupi nella quale si potesse raccontare l'opera del nonno Vincenzo. Ho scelto di pubblicare questa foto nella quale sono con mia sorella Marinella, lo confesso, per vanità. O forse dovrei dire ORGOGLIO. Sì, orgoglio di essere una delle discendenti di un uomo tanto semplice, umile e generoso e nel contempo però grande artista dell'Opera dei pupi, un uomo che ha portato felicità ai propri concittadini in un periodo triste e buio della nostra storia, quello delle due guerre mondiali. Il suo teatro stabile dell'Opera dei pupi comincia appunto nel 1934 e si conclude con la sua morte prematura nel 1950.
Un grazie di cuore a tutti quelli che mi hanno aiutato a fare emergere il racconto della sua vita: i tanti testimoni che ho intervistato a Biancavilla, la provincia regionale di Catania, con il suo presidente Giuseppe Castiglione, l'Ass. Pesce e il dott. Messina.
Grazie a coloro che credono nelle verità nascoste dell'arte popolare, perchè in esse risiede il migliore segno della nostra grande civiltà.